Oli vegetali: quali sono e quali scegliere per una cucina salutare

Oli vegetali

Spesso mi chiedete quale olio o grasso di cottura utilizzo per cucinare ed effettivamente questa è una domanda molto importante.

La scelta del condimento giusto è fondamentale per preservare la salubrità delle tue ricette. L’attitudine di un olio per la cottura dipende dal suo specifico “punto di fumo“, ovvero la temperatura massima a cui può essere riscaldato prima di bruciare e decomporsi, generando sostanze tossiche. Uno degli elementi che personalmente preferisco per una cucina salutare sono gli oli vegetali e a breve scopriremo il perché.

1. Oli vegetali: quali sono e cosa li rende problematici

2. Oli vegetali: fanno male?

2.1 Olio di cocco: perché sceglierlo e un po’ di storia

2.2 L’olio di cocco, un toccasana per la salute

3. I miei consigli per gli acquisti: dove comprare l’olio di cocco

1. Oli vegetali: quali sono e cosa li rende problematici

Gli oli vegetali presentano una caratteristica comune: diventano instabili quando vengono sottoposti ad alte temperature, generando prodotti altamente pericolosi.

Infatti, durante la produzione subiscono un’intensa raffinazione industriale che, sebbene agevoli l’estrazione, può portare a processi dannosi. Solitamente, vengono utilizzati solventi tossici per separare l’olio, seguiti da processi di purificazione, decolorazione e deodorazione.

Questi processi possono dar luogo ad acidi grassi “trans”, i quali danneggiano le membrane cellulari e sono pertanto associati a problemi di salute come il cancro, l’obesità e le malattie cardiocircolatorie. Inoltre, contribuiscono all’aumento dei livelli di colesterolo LDL (o lipoproteine a bassa densità: trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule del corpo).

2. Oli vegetali: fanno male?

Possiamo rispondere a questo interrogativo con un grosso SÌ, in quanto è fondamentale evitare gli oli derivanti da legumi o cereali, come l’olio di arachidi, di semi di girasole e di mais.

Al contrario, l’olio extravergine di oliva, sebbene per legge non subisca processi chimici, presenta ad alte temperature un sensibile degradamento delle proprie sostanze benefiche e dell’aroma.

È quindi importante cercare alternative più salutari agli oli vegetali tradizionali, come: l’olio di cocco, l’olio di avocado o il burro da animali al pascolo (ghee o burro chiarificato). Queste opzioni non presentano gli stessi problemi degli oli vegetali succitati e offrono numerosi benefici per la salute.

2.1 Olio di cocco: perché sceglierlo e un po’ di storia

Tra le differenti alternative agli oli vegetali, quella che preferisco, nonché una delle più salutari, nutrienti e squisite è certamente l’olio di cocco.

Nonostante sia stato considerato dannoso per il corpo umano a causa dell’elevato contenuto di grassi saturi, numerosi studi condotti nell’ultimo decennio hanno dimostrato che i grassi a catena media di quest’olio sono unici rispetto ad altri tipi di grassi e apportano numerosi benefici all’organismo

Nelle regioni tropicali, l’olio di cocco è ampiamente utilizzato e in passato era popolare anche negli Stati Uniti e in Canada, fino a quando una forte propaganda delle multinazionali dell’olio di mais e soia ha tentato di screditarlo negli anni ’70.

Gli acidi grassi saturi a catena media dell’olio di cocco rappresentano una fonte di energia altamente disponibile e di facile assorbimento rispetto ai grassi a lunga catena. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’olio di cocco non influisce negativamente sui livelli di colesterolo. Al contrario, contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL e ad aumentare il colesterolo buono HDL.

L’olio di cocco offre numerosi vantaggi, come lo stimolo del metabolismo, la capacità di combattere virus e batteri, proprietà idratanti e protettive per il corpo. Inoltre, può ridurre il senso di fame, aumentando la sensazione di sazietà e facilitando il controllo del peso.

Grazie alle sue proprietà antimicrobiche, l’olio di cocco può contribuire a contrastare lieviti, funghi e la candida. Inoltre, presenta proprietà antiossidanti, in grado di proteggere le cellule dai processi ossidativi, rallentando l’invecchiamento e la morte cellulare.

2.2 L’olio di cocco, un toccasana per la salute

L’olio di cocco extravergine rappresenta quindi una scelta salutare per la cucina. Con un punto di fumo elevato (circa 232 gradi), è adatto per cotture ad alte temperature. Può essere utilizzato anche per condire insalate, piatti freddi o negli impasti dei dolci grazie al suo sapore delicato.

Assicurati di scegliere l’olio di cocco vergine, evitando quello raffinato che subisce processi di sbiancamento e deodorazione.

Spero che i miei consigli ti siano stati utili e ricorda che la salute del tuo intestino passa dalla cucina!

3. I miei consigli per gli acquisti: dove comprare l’olio di cocco

Ecco alcuni negozi che ti consiglio di considerare per l’acquisto di un olio di cocco di qualità:

  • online su Amazon
  • in tutti i negozi bio
  • nei supermercati più forniti nella sezione etnica.


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